Il rischio elettrico nei luoghi di lavoro
Il Datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi nel proprio luogo di lavoro secondo quanto definito dall’art. 28 del D.lgs. 81/08, tra cui anche il rischio elettrico, definito come il rischio derivante dal contatto diretto o indiretto con un elemento in tensione non protetto di un impianto elettrico, al fine di scongiurare eventuali incidenti o infortuni da corrente elettrica (elettrocuzione, incendio o esplosione).
Pertanto, il Datore di lavoro deve mettere in atto delle misure di prevenzione, affinché tutti i suoi lavoratori siano salvaguardati da rischi di natura elettrica correlati all’impiego di apparecchiature, materiali ed impianti elettrici.
Tra le misure di prevenzione rientrano:
- il rilascio da parte dell’installatore dell’idonea certificazione di conformità dell’impianto elettrico
- il rilascio del progetto d’impianto, redatto dal professionista incaricato, nel caso di impianti di potenza superiore ai 6 KiloWatt
- le verifiche periodiche per appurare la conformità degli impianti presenti, nonché gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria
Denuncia dell’impianto di messa a terra e dichiarazione di conformità degli impianti
Il Datore di lavoro ha l’obbligo di denunciare l’impianto di messa a terra e gli impianti di protezione da scariche atmosferiche (ai sensi del DPR 462/01), trasmettendo per via telematica la dichiarazione dell’impianto di messa a terra all’INAIL e all’ASL/ARPA territorialmente competenti entro 30 giorni dalla messa in esercizio dello stesso.
Inoltre, il titolare dell’attività è tenuto a mantenere in buono stato l’impianto effettuando delle verifiche periodiche (biennali o quinquennali a seconda della tipologia di attività e del livello di rischio).
Tali verifiche dovranno essere svolte da soggetti abilitati, i quali all’esito del controllo saranno tenuti a rilasciare la dichiarazione di conformità impianto che dovrà essere conservata presso l’unità produttiva, allegata alla documentazione della sicurezza e resa disponibile agli organi di vigilanza (ASL/ARPA) in caso di ispezioni.
Nel caso in cui non venissero rispettate le condizioni di utilizzo dell’impianto, la responsabilità ricade direttamente sul gestore dell’impianto stesso.
Inoltre, è importante sottolineare il fatto che se si modificano o si cambiano le destinazioni d’uso dei locali è necessario rivisitare tutto lo schema dell’impianto e integrare la dichiarazione di conformità precedente.
A chi rivolgersi
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