La sicurezza sul lavoro per i lavoratori con voucher
L’utilizzo del lavoro a voucher è oggetto in questi giorni di un aspro dibattito che sta portando ad una profonda revisione di questo sistema di usufruire di forza lavoro da parte delle Aziende. Al netto di quanto di competenza dei fiscalisti e consulenti del lavoro, certo è che in questi anni la sicurezza sul lavoro di questi lavoratori è stata molto trascurata, facendo passare l’idea che i voucheristi non fossero lavoratori come tutti gli altri. L’entrata in vigore del D.Lgs. 151/2015 aveva fissato il passaggio dei lavoratori a voucher da lavoratori subordinati (pertanto rientranti a pieno titolo tra i lavoratori “tutelati”) a lavoratori autonomi (come definiti all’Art. 21 del D.Lgs 81/08) almeno per tutti i casi di voucher in cui non venga svolta attività in favore di un committente imprenditore o di un professionista. In quest’ultimo caso quindi il Datore di Lavoro aveva l’obbligo di ampliare ai lavoratori a voucher tutte le tutele e gli obblighi documentali e formativi normalmente presenti in caso di dipendenti o assimilati. In maniera coerente con lo spirito della legge ma molto particolare è per esempio la realizzazione degli interventi formativi: il lavoratore deve ricevere la formazione obbligatoria utilizzando i voucher, visto che la formazione deve avvenire durante l’orario di lavoro e senza oneri per il lavoratore. Il Decreto Legge 25/2017 di fatto ha bloccato la vendita di nuovi voucher lavoro consentendo lo smaltimento di quelli in circolazione entro la fine dell’anno: la speranza è che tale periodo di interregno normativo non leda anche i diritti dei lavoratori nel campo della loro salute e sicurezza