Corso HACCP a Roma: il caso del “pane nero” con carbone vegetale

13 Luglio 2016

I cibi emergenti nella nostra dieta

Negli ultimi anni il fiorire di mode e tendenze legate al mondo della cucina e della produzione alimentare ed in particolare per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali e culturali, ha portato i produttori a cercare novità in grado di attirare attenzione nel pubblico e produrre business.

Un caso tipico è rappresentato dal moltiplicarsi di alimenti di colore nero che è oggi possibile riscontrare in quasi tutte le pasticcerie, bar e panetterie. E’importante notare che le novità portano anche a problemi legati alle interpretazioni persino legali che l’immissione di un nuovo tipo di prodotto sul mercato comporta.

Nell’attività di consulenza HACCP a Roma spesso ci si imbatte in piccoli produttori locali che, seguendo le mode del momento, tralasciano gli aspetti di sicurezza alimentare e di normativa. Il corso HACCP a Roma è finalizzato anche a chiarire nei Responsabili delle industrie alimentari questi tipi di situazioni.

Il carbone vegetale nei prodotti alimentari

Il carbone vegetale è tecnicamente definito come un additivo alimentare ottenuto dalla polvere di legno opportunamente carbonizzato a vapore che può essere utilizzato come colorante (Reg. CE 1333/08) o come integratore (Reg. UE 432/12). Le proprietà salutistiche del carbone vegetale sono molto note e possono essere sfruttate quando esso è sotto forma di pillole (integratore alimentare) e può essere assunto (in accordo con il proprio Medico) in quantità di 1 grammo almeno 30 minuti prima del pasto ed 1 grammo subito dopo il pasto. In tali dosi il carbone vegetale contribuisce a ridurre una eccessiva flatulenza postprandiale.

In fase di consulenza HACCP e nel corso HACCP, nel caso di richieste di utilizzo di questo additivo come integratore, si fa riferimento a quanto riportato nel Reg. UE 432/12.

Il carbone vegetale è sicuro?

Parlando di sicurezza alimentare, in fase di attività di consulenza HACCP a Roma, è opportuno riferirsi al parere dell’EFSA del 2012. L’additivo in questione è dichiarato come privo di rischi tanto che ne è ammesso l’utilizzo come colorante nei prodotti ai sensi del Reg. CE 1333/08 con la sigla E153 a condizione che gli idrocarburi aromatici prodotti dal processo di produzione siano in quantità inferiore a 1 microgrammo/chilo. Le caratteristiche di questo additivo, così come dei principali altri utilizzati nelle produzioni alimentari, è trattata nel corso HACCP a Roma rivolto ai responsabili delle industrie alimentari (OSA).

Il pane nero: alimento legale o no?

Quindi, ammesso che le concentrazioni di colorante utilizzato non superino quelle previste per legge e che non si attribuiscano proprietà di tipo medicale o salutistico ai prodotti contenenti carbone vegetale, sembrerebbe che un pane nero al carbone possa essere considerato legale! In realtà non è così poiché bisogna considerare la normativa vigente per i diversi tipi di prodotti, ed in questo aiuta la parte specifica del corso HACCP e la consulenza HACCP a Roma. Infatti, dopo numerose sollecitazioni in merito, il Ministero della Salute è intervenuto diffondendo la nota 47415 del 22 dicembre 2015 in cui si specifica che è possibile utilizzare il carbone vegetale solo nelle sue vesti di colorante (ovvero con i limiti fissati nell’allegato II parte E del Reg. CE 1333/08) e solo per i prodotti cosiddetti di “panetteria fine” (a titolo esemplificativo crackers, taralli, frise ecc.) mentre è espressamente vietato l’utilizzo nel pane propriamente detto (ovvero inteso come prodotto di cottura di un impasto ottenuto miscelando acqua, farina, lievito e sale) la cui produzione e commercializzazione sono rigidamente regolati da una complessa serie di leggi.

Gli errori da non commettere

In fase di produzione di prodotti da forno con aggiunta di carbone vegetale l’attività di consulenza HACCP a Roma suggerisce di evitare tale pratica per non incorrere in pesanti sanzioni (anche penali) come recentemente accaduto a diversi produttori pugliesi. Nel corso HACCP a Roma si sottolinea come anche l’espediente di assegnare un nome di fantasia al prodotto non è sufficiente se poi, di fatto, il prodotto si dimostra essere pane con colorante. Stesso discorso può essere applicato alla pizza. Inoltre è vietato in ogni caso qualsiasi riferimento alle proprietà salutistiche del prodotto con carbone vegetale perché così facendo si ricadrebbe nel suo uso quale integratore.

Per informazioni riguardo alla consulenza e al corso HACCP a Roma, contattate lo staff di Chemichal all’indirizzo chemichalsrl@gmail.com oppure allo 0672632135.